Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!
Articolo a cura di...
~ LA REDAZIONE DI RC
Nel film "La morte e la fanciulla" di Roman Polanski, basato sull'opera teatrale di Ariel Dorfman, emergono con forza i temi del trauma, della memoria e della giustizia post-dittatura. Attraverso la storia di Paulina Escobar, il film esplora il confine sfumato tra vendetta e giustizia, evidenziando il peso delle ferite invisibili lasciate dalla tortura e dall'oppressione.
MINUTAGGIO: 55:23-58:51
RUOLO: Paulina Escobar
ATTRICE: Sigourney Weaver
DOVE: Amazon Prime Video
INGLESE
Oh, my baby. My poor, gentle baby. I'd never do anything to hurt you… or the commission. I don't want to stop you… From finding the bodies of the missing… or getting the crimes on record. I love you. You're my life. But you're only investigating… the cases of those who are dead, who can't speak. I can talk now. I'm free for the first time… since I was buried alone with this terror… until… I've got him, Gerardo… and he's the one I wanted, the worst of them. The others were thugs. I expected them. But he was a doctor supposedly there to make sure they didn't kill me. He talked about science and philosophy. - He liked to quote Nietzsche. "I think it was Nietzsche." He was so friendly, so thoughtful. After a horrible session, he gave me a shot. To soothe me, he said… to ease my suffering, he said he would play music. I want to tell you. Do you really want me to? Because I can. You really think you can stand it? Well, I told you I was… blindfolded. They had me tied to a table... face up… except when they decided to put me face down… in a bucket of my own sh*t, but this day.. the first day the doctor came… they were being kind. They had all these wires, electrodes all over me… and a metal rod, like a penis, inside me. When they shock you… first it burns, and then… and then your body jumps… and it hurts where you're tied. I was trying to scream more where it hurt less… a little trick, but it didn't work. The doctor came in. He told them I'd had enough. He sent them away. He gave me a shot. I felt warm. That pain was gone. I didn't think it could go, but it was like magic. He cleaned me up. He put something on my wounds. He told me I was safe… and that he would play "Death and the Maiden." Did I like Schubert? "Oh, yes," I said. "I love his music." I thanked him. I thanked him and thanked him… and we listened together… like a couple of people who care about each other… and for the first few minutes, he didn't do anything. Then I heard him moving around. It sounded like his belt dragging on the floor. I heard the change in his pockets jangling. I heard the whisper of his clothes coming off… and, suddenly, he was on top of me… slobbering sick ideas. He pushed himself in. And, God, it hurt… like fire. I screamed. I screamed as hard as when they shocked me... but he wouldn't stop. He wouldn't stop.
ITALIANO
Piccolino. Mio povero, tenero cucciolo. Lo sai che non farei mai niente che possa danneggiare te o la commissione. Non voglio che tu la smetta di cercare i corpi degli scomparsi di denunciare crimini tatiuti. Io ti amo. Tu sei la mia vita. Ma ti appresti a seguire solo i casi di coloro che sono morti, CHE non possono parlare. Io invece posso farlo, ora. Sono libera. Per la prima volta da quando mi hanno sepolta viva e nutrita col terrore… e finché… l’ho preso ,l’ho catturato, Gerardo. E' l'uomo che volevo, il peggiore di tutti! Gli altri erano solo aguzzini… quelli te li aspetti. Ma lui era un dottore, chiamato apposta lì per evitare che io morissi sotto le torture. Mi parlava di scienza, di filosofia, amava citare Nietzsche… mi pare che fosse Nietzsche. Era così amichevole… così riguardoso. Venne dopo una seduta di torture e mi fece un iniezione. "Per sollevarti", e mi disse e per sollevarmi di più, per alleviare le mie sofferenze mise anche della musica. Voglio raccontare tutto. Tu vuoi che lo faccia, visto che me la sento? Saprai sopportare la verità? Come ti ho detto, avevo una benda sugli occhi. Mi avevano legata a un tavolo a faccia in su, a volte mi tenevano a faccia in giù dentro il secchio con i miei escrementi… ma quel giorno, per il primo incontro con il dottore erano stati gentili. Avevo un sacco di fili, di elettrodi sparsi, e un cilindro di metallo a forma di pene dentro di me. Quando ti danno la scossa prima ti brucia tanto e poi il tuo corpo sobbalza, e ti fai male essendo legata. Io provavo a urlare più forte quando il dolore era meno intenso, un trucchetto… ma non ci cadevano. Il dottore si avvicinò e disse loro che non era il caso di insistere e li mandò via. Mi fece un'iniezione. Sentii calore. Il dolore se ne andò. Io… non ci volevo credere. Fu una sensazione magica. Lui mi ripulì, mi mise un unguento sulle ferite, mi disse che ero al sicuro e che voleva ascoltare la "Morte e la fanciulla"… E se mi piaceva Schubert. "Sì", dissi io… "Adoro la sua musica". E lo ringraziai. Lo ringraziai più volte. E ascoltammo insieme Schubert come una coppia di fidanzati, come due che si vogliono bene, e per qualche minuto non fece niente. Poi lo sentii muoversi, lì intorno. Tra i suoni, quello di una fibbia che strusciava per terra… e un continuo tintinnio delle monete che aveva nelle tasche. Riconobbi poi il tipico fruscio di vestiti sfilati. Qualche istante dopo lui era sopra di me e farfugliava frasi oscene… si spinse dentro di me, sentii dolore… un bruciore. Cominciai a urlare. urlai forte come quando mi davano le scosse elettriche… ma non si fermò, continuò a usarmi.
LA MORTE E LA FANCIULLA
"La morte e la fanciulla" è un film del 1994 diretto da Roman Polanski, basato sull'omonima opera teatrale di Ariel Dorfman. Il film esplora temi profondi come la giustizia, la vendetta e il trauma psicologico in seguito a repressioni politiche.
La trama si concentra su Paulina Escobar, interpretata da Sigourney Weaver, che vive in un paese non specificato dell'America Latina, recentemente passato da una dittatura militare a un governo democratico. Paulina è una sopravvissuta alla tortura sotto il vecchio regime, una esperienza che ha lasciato profonde cicatrici psicologiche e fisiche.
Una sera, il marito di Paulina, Gerardo, interpretato da Stuart Wilson, viene portato a casa da un gentile straniero dopo un guasto alla macchina. Quest'uomo, il Dottor Miranda, interpretato da Ben Kingsley, si presenta come un buon samaritano, ma Paulina lo riconosce per la voce; è convinta che sia l'uomo che l'ha torturata anni prima.
Mentre Gerardo dorme, Paulina lega il Dottor Miranda, decidendo di processarlo durante la notte. Gerardo si trova diviso tra il dovere legale e la lealtà verso la moglie, e la situazione si intensifica mentre Paulina cerca di ottenere una confessione dal dottore. La tensione del film si basa sulla ambiguità della memoria e della verità, mettendo in discussione se Miranda sia davvero colpevole o solo una vittima delle circostanze.
Il monologo di Paulina racchiude una complessa mescolanza di emozioni e una drammatica rivelazione del suo trauma. Attraverso questo discorso, il film esplora profondamente i temi della memoria, del trauma e della giustizia, e la performance dell'attrice offre uno straordinario affondo nell'animo del personaggio.
All'inizio del monologo, Paulina usa termini affettivi come "piccolino" e "cucciolo" per rivolgersi a Gerardo, dimostrando un affetto profondo e una dipendenza emotiva. Questo contrappunto alla rivelazione successiva del suo trauma offre uno spaccato della sua vulnerabilità e della complessità del loro rapporto.
La narrativa poi si sposta verso il ricordo degli abusi subiti. Paulina descrive la tortura con dettagli vividi che evidenziano la brutalità delle sue esperienze.
L'introduzione del Dottor Miranda come colui che era supposto prevenire la sua morte ma che poi partecipa attivamente al suo tormento aggiunge un livello di tradimento e disumanizzazione ancora più grave. Il fatto che lui parlasse di scienza e filosofia, e citasse Nietzsche, mentre infliggeva dolore, crea un agghiacciante contrasto tra la cultura e la barbarie.
Il dettaglio che il dottore metta della musica di Schubert, specificamente "La morte e la fanciulla", durante una delle sessioni di tortura, è particolarmente simbolico. Questo pezzo musicale, che parla di una giovane donna che sfida la morte, rispecchia la lotta interna di Paulina contro la sua condizione e contro il suo torturatore. La scelta di questo brano musicale non solo aggiunge uno strato di ironia tragica, ma serve anche a sottolineare la perversione del dottore, che usa l'arte — un'espressione di bellezza e umanità — come sfondo per un atto di violenza estrema.
Il monologo di Paulina svela le profondità del suo dolore personale ma anche il fallimento dei meccanismi tradizionali di giustizia nel trattare le cicatrici lasciate da regimi oppressivi. Attraverso il racconto del suo trauma, Paulina non solo sfida il suo torturatore ma anche la società che vorrebbe seppellire il suo passato doloroso sotto il velo dell'oblio.
Le Migliori Classifiche
di Recitazione Cinematografica
Entra nella nostra Community Famiglia!
Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno
Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.
Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.