Analisi del monologo di Carmen in \"Nonostante tutto\"

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~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Il monologo video di Carmen in “Nonostante tutto” è l’ultimo messaggio che una madre lascia alle proprie figlie. Non un addio generico, ma un discorso costruito con attenzione, in cui ogni parola sembra calibrata per arrivare a destinazione con precisione chirurgica. Non si tratta solo di un testamento emotivo, ma di un gesto narrativo che dà senso all’intero viaggio delle protagoniste.

In un film in cui la figura materna aleggia come un’ombra ironica e provocatoria, questa scena la restituisce finalmente nella sua complessità: Carmen è anche (e soprattutto) la madre che ha osservato da lontano, spesso sbagliando, ma che conosce profondamente ognuna delle sue figlie.

Segreteria e papà

MINUTAGGIO: 1:06:50 - 1:09:30

RUOLO: Carmen

ATTRICE: Marisa Paredes

DOVE: Netflix

ITALIANO

Sono contenta che stiate guardando questo video. Questo significa che siete riuscite a socprire chi sono i vostri padri biologiici. Per lo meno tre di voi. Sara, tesoro mio. Sei una donna forte e indipendente. Quella che più mi somiglia. Spero che questa esperienza ti abbia riavvicinato alle tue sorelle, e che ti abbia anche fatto comprendere che nella vita l’importante non è primeggiare, ma essere circondati da tutte le persone che hanno bisogno di te, e che ti amano. Mia amata Claudia. Tu hai veramente un cuore d’oro. Ce l’avevi anche da piccola. Sono convinta che questa forte esperienza farà in modo che ritorni a galla la tua estrema bontà. E sicuramente srai capace di accettare le tue sorelle così come sono. Dovrai anche riuscire ad accettare te stessa, senza farti troppo condizionare da tutto ciò che pensano le altre persone. E smettere di aspettare un marito che non ti merita. La mia Sofia, piccola, sempre così ribelle, coraggiosa e così libera. Devi cominciare ad imparare che vivi in un mondo dove non tutti hanno la tua stessa idea di libertà. E’ arrivato il momento che tu faccia i conti con te stessa, e se c’è qualcuno a cui tieni veramente non fartelo scappare. Ci vuole molto coraggio a impegnarsi, tanto quanto ce ne vuole a stare da soli. Per ultima, la mia piccola Lusia, la mia bambina adorata. Non sai quanto.. quanto speciale e unica sei tu per me. Non hai mai avuto paura di essere te stessa, anche se spesso mi hai sentito così lontana. So di averti ferita. E mi dispiace. Scusa, scusa. Perdonami. Tu sei la figlia del mio grande amore. Il mio amore vero. Vi amo moltissimo, tutte e quattro. Spero siate felici, come lo sono stata io. Addio, amori miei. Sarà sempre nei vostri cuori.

Nonostante tutto

"Nonostante tutto" è una commedia spagnola del 2019 diretta da Gabriela Tagliavini e distribuita da Netflix. Il titolo originale è A pesar de todo. Il film ruota intorno a quattro sorelle – Sara, Lucía, Sofía e Claudia – che si ritrovano a Madrid in occasione del funerale della madre, Carmen. E già da qui si capisce che non sarà una classica riunione di famiglia.

Carmen, interpretata da Marisa Paredes, è un personaggio che domina la storia anche da morta. Ex donna libera, irriverente, con una vita sentimentale piuttosto movimentata, lascia alle figlie un testamento registrato su video. Ed è lì che inizia il vero film.

Nel video, Carmen rivela che nessuna delle quattro è figlia dell'uomo che le ha cresciute, e che ognuna ha un padre diverso, con tanto di indizi su come rintracciarlo. Ma per poter accedere all’eredità, le quattro devono trovarli.

Da qui parte una struttura a episodi, quasi da road movie urbano, dove le sorelle – molto diverse tra loro per stile di vita, valori e scelte – sono costrette a collaborare, affrontando situazioni bizzarre, incontri grotteschi e vecchie ruggini familiari.

Ogni incontro con i possibili padri diventa un piccolo cortometraggio a sé, con dinamiche comiche ma anche momenti di scontro emotivo. Il tutto giocato su due piani:

La ricerca identitaria: ogni sorella è costretta a confrontarsi con l’idea di chi è, al di là della narrativa familiare che ha sempre conosciuto.

Il rapporto tra sorelle: ci sono gelosie, segreti, legami mai chiariti… e tanto non detto che la morte della madre fa esplodere.

Il testamento della madre costringe tutti i personaggi a uscire da una zona di comfort costruita su mezze verità e silenzi. Carmen, con il suo ultimo gesto, costringe le figlie a liberarsi dai ruoli che avevano accettato.

Il titolo originale, A pesar de todo (“nonostante tutto”), suggerisce proprio questo: che la famiglia, con tutte le sue contraddizioni, bugie e ferite, rimane comunque un luogo da cui non si può (e forse non si vuole) scappare del tutto.

Analisi Monologo

Il monologo è diviso in quattro sezioni distinte, ciascuna rivolta a una delle figlie. E ognuna è uno specchio psicologico. Carmen non parla a caso, parla a misura.

SARA: "Sei una donna forte e indipendente. Quella che più mi somiglia..." A Sara, la figlia più razionale, Carmen riconosce la somiglianza diretta con sé. Ma proprio per questo le fa notare un punto cieco: “nella vita l’importante non è primeggiare, ma essere circondati da chi ti ama”. Qui c'è il sottotesto del rimpianto. Carmen, in fondo, sa cosa comporta scegliere l’indipendenza a ogni costo. È un monito, ma anche una confessione mascherata. 

CLAUDIA: "Hai veramente un cuore d’oro... e smettere di aspettare un marito che non ti merita." Claudia è quella che ha cercato di compiacere gli altri. Carmen la invita a rivolgere quello stesso cuore verso di sé, ad accettarsi senza filtri. Ma c’è anche un sottile attacco al modello di donna “che aspetta”, che cerca approvazione esterna. Carmen, con tenerezza, la invita a mollare quella narrativa.

SOFIA: "Sempre così ribelle, coraggiosa e così libera..." Con Sofía il tono è diretto. Carmen riconosce in lei una libertà sincera ma ancora incompleta. Le dice, in sostanza, che la libertà non è solo fare ciò che si vuole: è anche scegliere di restare, di impegnarsi, di costruire. C'è un richiamo alla responsabilità affettiva, una lezione che Carmen stessa forse ha imparato troppo tardi.

LUCIA: "Non sai quanto… quanto speciale e unica sei tu per me."

Il momento emotivamente più forte. Carmen si interrompe, vacilla. Chiede scusa. Non è più la donna spavalda e provocatoria, ma una madre che si lascia andare al dolore, al rimorso. E poi la rivelazione: Lucía è la figlia del suo vero amore.

Questo dettaglio spiega tutto: il legame instabile, la distanza, il senso di colpa. È la parte più sincera e meno costruita del discorso.

"Vi amo moltissimo, tutte e quattro. Spero siate felici, come lo sono stata io."

Carmen non lascia insegnamenti universali, non dà ricette di felicità. Dice semplicemente: “spero siate felici, come lo sono stata io.” È un passaggio intimo, che rifiuta il martirio materno per ribadire una cosa: ho vissuto come ho voluto, ora tocca a voi.

Conclusione

Questo monologo è la chiusura emotiva e tematica del film. Carmen parla da madre, ma anche da donna che ha scelto – per certi versi, egoisticamente – di vivere fuori dagli schemi. Eppure, nelle sue parole non c’è né pentimento né assoluzione. C’è solo il desiderio di lasciare alle figlie uno specchio in cui guardarsi meglio.

Il tono è dolce, a tratti spietato, ma mai melodrammatico. Carmen usa parole semplici, quasi quotidiane, ma dense di sottotesto. Non si dilunga, non cerca la retorica. Lascia un testamento che non è materiale, ma emotivo.

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