Peccatori: il film evento di Ryan Coogler tra vampiri, blues e ribellione

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~ NICOLE PAGELLA

Molto spesso guardiamo film che escono al cinema e neanche sapevamo fossero usciti… altre volte invece sentiamo così tanto parlare di un film e di quanto piace e tocca le persone che allora pensiamo “Vabbè devo andarlo a vedere anche io”. Peccatori è l’esempio perfetto. C’è stato un momento in America dove si parlava solo di questo film. Ogni persona con cui parlavo era andato a vederlo ed era rimasta stupefatta. Senza parole. Colpita. Sorpresa. Cosa potrà mai avere di così speciale un film “horror” sui vampiri?... il fatto è che è molto di più di quello.

Innanzitutto, non lo definirei un horror perchè fa paura, ma più per la presenza di un elemento soprannaturale come i vampiri; più precisamente però lo definirei “cruento” per la presenza di diverse scene con sangue, anche se non in modo eccessivo, che comunque non lo rendono scomodo da guardare. Ma oltre a questo, lo definirei un blues musical, un thriller, una commedia, e un dramma

d’epoca profondamente studiato sul Mississippi del 1930.

E questo secondo me è il punto di forza di Peccatori: non segue la regola che un film deve essere un solo genere. È una storia originale, con dei personaggi soprannaturali, ma una base vera fatta della cultura degli afroamericani del Mississippi. Una storia che anche grazie ai trailer vaghi pubblicati da

Warner Brothers, ti stupisce la prima volta che lo vedi. Perchè dai trailer non capisci bene di cosa parla e hai un’idea vaga di cosa si possa trattare la trama, che ormai è molto raro avere da nuovi film.

Sembra quasi un grido di libertà del regista Ryan Coogler, regista anche di Creed e Black Panther, che ha creato questo film come una lettera d’amore per suo zio nato e cresciuto nel Mississippi. Questo è un film più personale e vicino a lui… che però allo stesso tempo non ha voluto definire come “storia vera”, nonostante sia basato su fatti di cultura veri, perchè ha voluto aggiungerci qualche sfumatura in più. Vediamo Michael B Jordan come non lo abbiamo mai visto prima. Nei panni di due gemelli, Stack e Smoke, che decidono di tornare nella loro città natale e lasciarsi le loro vite alle spalle, per poi però iniziare una nuova battaglia con un “male” che ha infestato la loro vecchia casa.

Michael B Jordan è preciso e pulito in questo personaggio, e riesce a contraddistinguere i due gemelli a perfezione. Vediamo Hailee Steinfield, che interpreta il personaggio di Mary, che racconta in molte interviste come questo film l’abbia aiutata a crescere e sapere di più sulla sua famiglia e i suoi

antenati, poichè suo nonno era del Mississippi, e di come molto spesso quando si recita non si è noi stessi, si è un personaggio, ma questo film è stato diverso per lei, proprio per la vicinanza con questo membro specifico della sua famiglia.

Vediamo come la musica, il blues e il jazz, sia il cuore pulsante di questo film. La musica del South, del Mississippi, che in diverse scene si fonde perfettamente con delle azioni del film diventando una cosa sola. E c’è QUELLA scena sulla musica, che chi ha visto il film capirà subito di cosa sto parlando, che secondo me racchiude tutto il film. Ti ci perdi dentro; con i colori, le danze, le musiche, la diversità, i movimenti.

La musica e il ballo sono LIBERTÀ, soprattutto nel Mississippi del 1930, dove gli afroamericani erano costretti a lavorare nelle piantagioni di cotone, non potevano votare, e rispettare le leggi Jim Crow (leggi che negavano ai cittadini afroamericani diritti civili e politici, imponendo la separazione in tutti gli aspetti della vita, dalle scuole, ai servizi pubblici e luoghi di lavoro) e per

loro l’inferno era già lì, sulla Terra. E se allora essere Peccatori significa opporsi a regole che li volevano obbedienti e docili, come volevano i padroni delle terre ai tempi del segregazionismo, ballare e suonare insieme è il loro grido di ribellione, è ciò che li fa andare avanti. Sono rimasta vaga anche io nella mia recensione perchè se il marketing vago di questo film ha fatto successo c’è una ragione. Questo film si deve vedere per capire. Si deve sentire.

E si deve guardare fino a dopo i titoli di coda! Perchè c’è una scena importante e bellissima alla fine… Peccatori è una storia coraggiosa, grande, forte, alimentata da dolore, famiglia, passione, e magia. È la prova che va bene uscire fuori dagli schemi, non seguire le regole, essere diversi, ma comunque avere alla base delle nostre storie una verità cruda, qualcosa che ci tocca personalmente. Alla fine siamo un pò tutti “Peccatori”… abbiamo tutti un grido di ribellione dentro per qualche motivo che vogliamo tirare fuori… dobbiamo solo trovare il coraggio di farlo.

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