Il monologo di Barry Allen in The Flash (2023): dolore, colpa e redenzione

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~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Siamo in uno dei passaggi più drammatici del film “The flash”. Barry, ormai consapevole delle conseguenze dei suoi poteri e del caos che si può scatenare alterando il passato, si apre con la versione più giovane di se stesso. Questo monologo non è solo un’esposizione narrativa — anche se lo è, perché serve a spiegare il background di Zod e la caduta di Metropolis — ma è soprattutto uno sfogo personale.

Posso cambiare il passato

MINUTAGGIO: 53.00-54:41
RUOLO:  Barry
ATTORE:
Ezra Miller
DOVE: Netflix

INGLESE

Zod’s looking for Superman. Superman is an alien who lives on Earth. I’m assuming still incognito. But, yeah, he’s an alien, and he’s very powerful, and he’s just the best. And then Zod is an alien from the same planet, also very powerful, but he’s just the worst. And Zod came here to find Clark. Clark is Superman. But then Zod also tried to terraform the planet with this World Engine thing, and Superman stopped him eventually, but not before Zod killed thousands of people. And at the time, there was nothing I could do, I’ve…  I had just gotten my powers. And I was still putting some finishing touches on my suit. This thing, Zod’s World Engine, it started destroying Metropolis, so I just went there and I started trying to save people. There was this kid, and I… I got him, but then… I couldn’t get his dad. It was all I could do, save that one kid. Only Superman could stop Zod. But not in time to save those people. And now it’s about to happen again. But… if I can find the entire Justice League, Superman and the rest of the band… Then maybe I can prevent the whole thing from ever even happening at all.

ITALIANO


Zod cerca Superman. Superman è un alieno, che vive sulla terra. Suppongo che sia ancora in incognito. Ma.. si, è un alieno, ed è molto potente. Lui è il massimo. E poi c’è Zod. Un alieno che viene dallo stesso pianeta. Ma lui è pessimo. E Zod, è venuto qui a cercare Clark. Clark è Superman. Ma poi Zod ha cercato di distruggere il pianeta con una macchina terraformante, ma non prima che Zod uccidesse migliaia di persone, e a quell’epoca non ho potuto fare niente. Si, avevo… appena ottenuto i poteri. E stavo dando gli ultimi ritocchi alla tuta. Quel coso, la macchina terraformante di Zod ha iniziato a distruggere Metropolis. Sono andato lì e ho cercato di salvare delle persone. c’era un bambino là. L’ho preso ma non ho salvato suo padre. Sono riuscito soltanto a salvare quel bambino. Solo superman poteva salvare Zod, ma non ha salvato quelle persone. E ora sta per succedere di nuovo. Ma… se trovo tutta la Justice League, superman e il resto della banda, allora magari posso riuscire a evitare che tutta questa storia accada. 

The Flash

Il protagonista è Barry Allen, interpretato da Ezra Miller. Barry lavora come tecnico forense per la polizia, ma vive una doppia vita come supereroe: è Flash, capace di muoversi a velocità supersoniche. Fin qui nulla di nuovo per chi conosce il personaggio. Ma il punto di partenza della storia è un evento profondamente personale: la morte della madre di Barry e l’ingiusta incarcerazione del padre, accusato del suo omicidio.

Da qui nasce il cuore tematico del film: il desiderio di riscrivere il passato. Barry scopre che, correndo abbastanza veloce, può letteralmente entrare nella Forza della Velocità e viaggiare nel tempo. E lo fa. Torna nel passato per salvare la madre, alterando però inavvertitamente l'intero corso degli eventi. È qui che si apre il nodo centrale della trama.

Intervenendo in quel momento preciso, Barry crea una realtà alternativa. In questa nuova linea temporale, alcune cose sono profondamente cambiate: Non esistono più metahuman conosciuti: niente Aquaman, niente Wonder Woman, niente Cyborg. Bruce Wayne esiste, ma non è interpretato da Ben Affleck, bensì da Michael Keaton. Sì, lo stesso Batman dei film di Tim Burton degli anni ’80-'90. Una mossa di casting che, al di là della nostalgia, sottolinea lo spostamento dimensionale in modo visivo. Superman non è mai stato "presentato" al mondo: al suo posto troviamo Kara Zor-El, Supergirl (interpretata da Sasha Calle), tenuta prigioniera dal governo. Il generale Zod (Michael Shannon), già visto in Man of Steel, è tornato, ma in un contesto in cui nessuno sembra pronto a fermarlo.

Barry, intrappolato in questa nuova realtà, incontra una versione più giovane e inesperta di se stesso. I due Barry collaborano per cercare di sistemare le cose: rimettere insieme una specie di Justice League, fermare Zod e, possibilmente, riportare tutto alla normalità

Al di là dei viaggi nel tempo e dei multiversi (che, diciamolo, ormai sono diventati quasi una costante nei cinecomic), The Flash si concentra su qualcosa di più intimo: l'elaborazione del lutto e l'accettazione dell'inevitabile. Il desiderio di Barry di salvare sua madre è comprensibile, umano, ed è anche il motore di tutto il film. Ma quel desiderio si scontra con le leggi della realtà e della responsabilità.

Analisi Monologo

"Zod cerca Superman. Superman è un alieno, che vive sulla terra. Suppongo che sia ancora in incognito."

La frase è costruita in modo apparentemente semplice, quasi ingenuo. Sembra che Barry stia pensando ad alta voce, come se cercasse di rimettere insieme i pezzi. Questo è importante: non sta raccontando qualcosa agli altri, sta cercando di convincere sé stesso. Il tono è esitante, discontinuo. Il passato è un trauma che ancora non riesce ad affrontare in modo lucido. "Zod ha cercato di distruggere il pianeta con una macchina terraformante [...] e a quell’epoca non ho potuto fare niente." Barry confessa il senso di impotenza che lo tormenta. È un momento in cui, pur essendo un supereroe, si mostra piccolo. Non ha potuto fare niente. E quel “niente” pesa molto più delle macchine aliene e delle battaglie intergalattiche. È il senso di colpa che si incolla alla pelle e non se ne va.

"C’era un bambino là. L’ho preso ma non ho salvato suo padre." Barry non parla in termini generici — “ho salvato delle persone” o “non ho potuto salvare tutti” — ma entra nel dettaglio: un bambino, il padre. È una scelta precisa, narrativa e registica, per rendere concreto e doloroso quel momento. Il trauma non è nella quantità, ma nella qualità della perdita. "Solo Superman poteva salvare Zod, ma non ha salvato quelle persone." Non è accusa, ma constatazione. Barry mette in discussione la figura dell’eroe per eccellenza, Superman. Un modo per dire: anche i più grandi sbagliano. Anche chi ha il potere assoluto può fallire. È un modo per elaborare, razionalizzare. Forse anche per perdonarsi.

"E ora sta per succedere di nuovo." Barry non parla più solo del passato. Ha paura che il loop si ripeta. Il film lo dice apertamente: il tempo non è una linea, ma una spirale. E Barry è intrappolato nel bisogno di “aggiustare” ciò che è andato storto.

Conclusione

Questo monologo ci mostra che Barry Allen è un eroe costruito sull’imperfezione. Non è Superman, non è Batman. È un ragazzo che ha perso sua madre, che ha visto il mondo cadere e non è riuscito a fermarlo. E ora ci riprova, con una testardaggine che nasce non dal coraggio, ma dal dolore.

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