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~ LA REDAZIONE DI RC
In questo articolo, abbiamo selezionato 10 monologhi maschili brevi, ma incredibilmente intensi, che dimostrano come, a volte, non servano lunghe dichiarazioni per lasciare un segno. Da scene iconiche a gemme meno conosciute, questa classifica è un omaggio al potere del dialogo e all’arte dell’interpretazione. Preparati a riscoprire le parole che hanno scolpito personaggi indimenticabili.
Buona lettura, e buona memoria!
10 Only Murders in the building
"Only Murders in the Building" è una serie televisiva americana di genere commedia, giallo e mistero, creata da Steve Martin e John Hoffman. La storia ruota attorno a tre sconosciuti, tutti residenti in un elegante palazzo di New York chiamato Arconia, che condividono una passione per i podcast di true crime. Quando un omicidio avviene nel loro edificio, i tre – Charles-Haden Savage (Steve Martin), un attore televisivo in declino; Oliver Putnam (Martin Short), un regista teatrale fallito; e Mabel Mora (Selena Gomez), una giovane donna con un passato misterioso – decidono di investigare sull'accaduto e creare il loro podcast dedicato esclusivamente agli omicidi avvenuti nell'edificio.
IL MONOLOGO
Il monologo di Rudy, sospettato per l'omicidio di Sazz Pataki, ci dà una rappresentazione ironica di un personaggio intrappolato tra la sua immagine pubblica e il suo vero io. Rudy, un influencer di fitness che ha costruito il suo successo su contenuti a tema natalizio, si rivela in questo sfogo emotivo come una figura schiacciata dalla prigione del successo. La sua ossessione pubblica per il Natale è, in realtà, una facciata, e attraverso il suo monologo esplodono frustrazione, alienazione e delusione, toccando temi attuali come l'auto-costruzione dell'identità online e la pressione delle aspettative sociali.
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9 Hitch
"Hitch” è una commedia romantica uscita nel 2005 diretta da Andy Tennant. Il protagonista del film è Alex "Hitch" Hitchens, (Will Smith), un "dottore degli appuntamenti" di Manhattan che aiuta gli uomini a conquistare le donne dei loro sogni. Hitch è carismatico, metodico e molto riservato riguardo alla sua identità. Egli crede che gli uomini debbano onorare le donne con il massimo rispetto e adattarsi ai loro interessi e desideri per avvicinarsi a loro. La trama si snoda intorno ai tentativi di Hitch di aiutare Albert Brennaman, un contabile timido e goffo interpretato da Kevin James, che è innamorato di una celebrità ricca e influente, Allegra Cole (Amber Valletta). Mentre Hitch insegna ad Albert come apparire sicuro di sé e come corteggiare Allegra, Hitch stesso incontra la giornalista Sara Melas (Eva Mendes), una cinica cronista di gossip che non crede nel vero amore.
IL MONOLOGO
Attraverso il suo viaggio, Hitch scopre che l'amore non può essere controllato o manipolato con semplici tattiche, ma richiede un salto di fede, coraggio e vulnerabilità. Il monologo finale del film, rivolto a Sara Mela rappresenta il culmine della sua trasformazione personale e sottolinea i temi principali del film: l'importanza della fiducia, della sincerità e del lasciarsi andare nel percorso dell'amore.
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8 Io sono Leggenda
"Io sono leggenda" è un film del 2007 diretto da Francis Lawrence, con Will Smith nei panni del protagonista, Robert Neville. È una delle trasposizioni cinematografiche del celebre romanzo di Richard Matheson del 1954, che ha influenzato profondamente il genere horror e fantascientifico, anticipando tematiche legate all'apocalisse, all'isolamento e alla mutazione umana. La storia è ambientata in un futuro distopico, precisamente nel 2012. Un virus genetico, inizialmente progettato per curare il cancro, si è evoluto in una pandemia letale, capace di sterminare la popolazione mondiale. La maggior parte degli esseri umani viene uccisa o muta in creature chiamate "Oscuri" (Darkseekers), esseri feroci e sensibili alla luce, che ricordano i vampiri e che vagano nella notte in cerca di cibo.
IL MONOLOGO
Questo monologo di Robert Neville è un momento cruciale per comprendere la sua disperazione, il suo isolamento e, soprattutto, la sua perdita di fede. Neville è uno scienziato che ha vissuto l’intera crisi sanitaria e il crollo della civiltà mondiale, osservando la trasformazione dell’umanità in mostri senza razionalità e senza controllo.
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7 Titanic
"Titanic", diretto da James Cameron nel 1997, è un film drammatico e romantico ambientato durante il tragico affondamento del Titanic, il famoso transatlantico britannico, avvenuto nel 1912. Nella ricostruzione della vicenda del Titanic, si segue la giovane Rose DeWitt Bukater (Kate Winslet), una ragazza appartenente all'alta borghesia, fidanzata con il ricco e arrogante Cal Hockley (Billy Zane). Rose si sente soffocata dal suo ambiente e dalla pressione sociale che la circonda, tanto che contempla l'idea del suicidio. In una delle scene chiave, mentre Rose si trova sul punto di gettarsi in mare dalla prua del Titanic, viene fermata da Jack Dawson (Leonardo DiCaprio), un giovane artista di terza classe che ha vinto il biglietto per il viaggio in una partita di poker. Jack e Rose provengono da mondi completamente diversi, ma tra i due nasce una forte connessione, che si evolve rapidamente in una storia d'amore intensa.
IL MONOLOGO
Il monologo di Jack a Rose svela le dinamiche emotive che legano i due protagonisti e racchiude temi centrali del film, come la libertà personale, il sacrificio e la disuguaglianza sociale. Le parole di Jack riflettono una profonda comprensione delle sofferenze interiori di Rose e della sua prigionia all'interno di un mondo fatto di apparenze e convenzioni sociali. Attraverso questo discorso, Jack cerca di scuotere Rose, di aiutarla a liberarsi dalle catene che la legano a una vita che non le appartiene davvero.
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8 Joker
"Joker" è un film del 2019 diretto da Todd Phillips, che racconta la storia delle origini di uno dei più iconici antagonisti dell'universo di Batman. Il film ha riscosso un enorme successo sia di pubblico che di critica, guadagnando numerosi premi, tra cui l'Oscar al miglior attore per Joaquin Phoenix e alla miglior colonna sonora. Ambientato nella Gotham City degli anni '80, il film segue la discesa nella follia di Arthur Fleck, un uomo emarginato e afflitto da problemi mentali. Arthur lavora come clown e sogna di diventare un comico di successo, ma è costantemente deriso e maltrattato dalla società. Vive con sua madre malata, che lo ha cresciuto con l'idea che lui sia destinato a qualcosa di grande. La realtà che Arthur affronta quotidianamente è quella di una vita di solitudine, povertà e umiliazione.
IL MONOLOGO
Il monologo di Arthur Fleck rivela il nucleo del suo stato psicologico e il suo rapporto conflittuale con la società. Arthur esprime il senso di alienazione, invisibilità e disperazione che ha caratterizzato la sua esistenza fino a quel momento. La sua consapevolezza di essere ignorato e trascurato, sia dalle persone intorno a lui che dal sistema di supporto, diventa un catalizzatore per la sua trasformazione in Joker, una figura che cerca di ottenere riconoscimento attraverso il caos.
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5 Miracolo 34 strada
"Miracolo sulla 34ª strada" del 1994 è un remake dell’omonimo classico del 1947, e segue una trama dolce e riflessiva che unisce il senso del Natale alla forza della fede e della speranza. Diretto da Les Mayfield e con protagonista Richard Attenborough nei panni di Kris Kringle, il film ci porta a New York durante la stagione natalizia, esplorando una storia che ruota attorno al tema della fede, ma con una declinazione molto concreta e in sintonia con la sensibilità moderna. La storia si apre con Dorey Walker (interpretata da Elizabeth Perkins), una manager del grande magazzino Cole's, uno dei principali luoghi di shopping di New York. Dorey è scettica riguardo alle favole e alle illusioni natalizie, e questo scetticismo è stato trasmesso anche alla sua figlia, Susan (Mara Wilson), una bambina che non crede a Babbo Natale. Quando Kris Kringle, un anziano gentile e dalla barba bianca, viene assunto per interpretare Babbo Natale da Cole's, si crea attorno a lui una serie di eventi straordinari. Kris non solo sembra "interpretare" il ruolo in modo perfetto, ma afferma di essere davvero Babbo Natale, conquistando con il suo calore e il suo spirito natalizio i clienti e il personale del negozio, in particolare Susan.
IL MONOLOGO
Interpretare il monologo di Kris Kringle richiede di andare oltre l'immagine allegra e stereotipata di Babbo Natale, entrando nel cuore di un personaggio che rappresenta la lotta tra fede e scetticismo. Kris è un uomo vulnerabile, consapevole della realtà difficile in cui vive. Il monologo rivela il suo desiderio profondo di mantenere viva la capacità delle persone di credere, in particolare quella di Dorey Walker, una donna disillusa che rappresenta un mondo sempre più cinico.
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4 Sono io la minaccia
"Breaking Bad" è una serie televisiva statunitense creata da Vince Gilligan, trasmessa originariamente da AMC dal 2008 al 2013. La serie è stata ampiamente lodata per la sua narrazione, personaggi e trasformazione del protagonista, Walter White, interpretato magistralmente da Bryan Cranston.
La trama si concentra su Walter White, un insegnante di chimica del liceo a Albuquerque, Nuovo Messico, che scopre di avere un cancro ai polmoni in stadio avanzato. Preoccupato per il futuro finanziario della sua famiglia dopo la sua morte, decide di utilizzare le sue competenze in chimica per cucinare e vendere metanfetamine di alta qualità. Per avviare questa impresa criminale, si associa con un ex studente, Jesse Pinkman, interpretato da Aaron Paul. Quello che inizia come un disperato tentativo di assicurare il benessere economico della famiglia di Walter, si trasforma rapidamente in una discesa nei meandri del crimine. Nel corso delle cinque stagioni, Walter abbandona la sua precedente personalità mite per diventare Heisenberg, un pericoloso e rispettato narcotrafficante. La sua trasformazione è segnata da decisioni morali sempre più discutibili e da una crescente propensione alla violenza.
IL MONOLOGO
In "Breaking Bad", la trasformazione del protagonista Walter White da insegnante di chimica a signore della droga è illustrata attraverso momenti di dialogo intensamente potenti. Uno dei monologhi più emblematici di questa evoluzione si trova nell'episodio "Cornered" della quarta stagione, dove Walter, ormai divenuto Heisenberg, rivela la sua completa metamorfosi a Skyler, sua moglie. Questa scena segna un punto di svolta cruciale nella percezione del personaggio da parte dello spettatore, ma svela anche le dinamiche del potere e dell'identità che pulsano al cuore della serie.
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3 Il Gladiatore
"Il Gladiatore" (2000), diretto da Ridley Scott, è un film epico ambientato nell'antica Roma che combina azione, dramma e un racconto morale sulla vendetta, la perdita e la redenzione. Protagonista è Massimo Decimo Meridio (Russell Crowe), un generale romano caduto in disgrazia che cerca giustizia per la sua famiglia e il proprio onore. La storia inizia con Massimo che guida le legioni romane verso una vittoria decisiva contro i barbari sotto il comando dell'imperatore Marco Aurelio (Richard Harris). L'imperatore, anziano e consapevole della propria mortalità, sceglie Massimo come successore, ritenendolo più idoneo del figlio Commodo (Joaquin Phoenix), che invece è ambizioso e instabile. Scoperta la decisione del padre, Commodo uccide Marco Aurelio e usurpa il trono. Massimo rifiuta di giurare fedeltà al nuovo imperatore e viene condannato a morte. Riesce però a fuggire, ma troppo tardi per salvare sua moglie e suo figlio, brutalmente assassinati per ordine di Commodo. Ferito e distrutto dal dolore, Massimo viene catturato e venduto come schiavo, finendo in un'arena di gladiatori in Nord Africa. Qui dimostra le sue abilità militari e carisma, guadagnandosi il rispetto del pubblico e dei suoi compagni gladiatori. Guidato dal mercante e allenatore Proximo (Oliver Reed), Massimo torna a Roma per competere nei giochi organizzati da Commodo. In realtà, il suo vero obiettivo è vendicarsi dell'imperatore.
IL MONOLOGO
Il monologo di Proximo cattura l’essenza della società romana e il ruolo simbolico dei giochi gladiatori. Attraverso il suo discorso, Proximo rivela la tensione tra la brutalità e la bellezza dell’arena, offrendo al pubblico una visione affascinante e disincantata del Colosseo come palcoscenico di spettacolo e potere. L’interpretazione di questo monologo richiede di bilanciare emozioni contrastanti: l’entusiasmo per la gloria e il cinismo di chi conosce il costo umano della fama.
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2 Kaos
La serie "KAOS" di Charlie Covell si immerge nel mondo della mitologia greca reinterpretata in chiave moderna. Con l'attrazione principale, Jeff Goldblum nei panni di Zeus, la serie promette un mix intrigante di drama e commedia. Zeus si ritrova a combattere contro le insicurezze personali e una profezia cinica che preannuncia la sua caduta, il che lo porta su un sentiero di paranoia e decisioni discutibili. David Thewlis, interpretando Ade, ci mostra un altro aspetto della narrazione: il regno degli inferi in tumulto, contrastando con il mondo colorato e vivace dei viventi, reso in bianco e nero per sottolineare la separazione dal regno terreno. La voce narrante di Prometeo, interpretato da Stephen Dillane, guida lo spettatore attraverso le vicende degli dei e degli umani che potrebbero decretarne la fine.
IL MONOLOGO
Nella serie innovativa "KAOS", mentre la serie si sviluppa intorno a un contesto moderno dove gli dei camminano tra gli uomini, Prometeo, da voce della saggezza e dell'antica profezia, offre uno sguardo penetrante sulle dinamiche divine e umane. Il suo discorso svela verità nascoste e piani a lungo covati, esplorando temi di ribellione, cambiamento e la potenzialità umana di alterare persino i destini divini.
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1 - Braveheart
“Braveheart” è un epico dramma storico diretto e interpretato da Mel Gibson, uscito nel 1995. Il film racconta la storia di William Wallace, un coraggioso guerriero scozzese che nel XIII secolo guidò la rivolta del suo popolo contro la dominazione inglese, sfidando l’autorità del re Edoardo I d’Inghilterra, noto come "Longshanks". La storia di Wallace inizia con un trauma: da bambino, perde il padre e il fratello, uccisi dagli inglesi. Questo evento lascia in lui una cicatrice profonda e una radicata avversione verso l’oppressione. Da giovane, Wallace si allontana dal conflitto e decide di vivere una vita tranquilla. Sposa in segreto Murron (Catherine McCormack), il suo amore d’infanzia, per evitare il "jus primae noctis" – una pratica introdotta da Edoardo I che permette ai nobili inglesi di avere la prima notte di nozze con le spose scozzesi.
IL MONOLOGO
Interpretare il monologo di William Wallace in Braveheart significa dar voce a uno dei momenti più intensi e iconici del cinema. E’ un appello alla libertà, un grido contro la tirannia e un richiamo all'orgoglio e al coraggio di un popolo oppresso. Wallace parla come un uomo che ha vissuto il dolore, la perdita e l’ingiustizia, e che ora cerca di risvegliare la stessa passione nei suoi compagni d'armi.
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Questi monologhi brevi ma incisivi sono la dimostrazione che le parole, quando pronuciate con passione e autenticità, possono trasmettere universi di emozioni. Ogni frase, ogni pausa, ogni sguardo degli attori che li interpretano, contribuisce a dar vita a momenti che non dimentichiamo facilmente. Qual è il monologo che ti ha colpito di più? O meglio ancora, quale credi debba assolutamente essere aggiunto alla lista? Raccontamelo nei commenti: il cinema è fatto per essere condiviso, proprio come queste emozioni.
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