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~ LA REDAZIONE DI RC
A volte hai pochi secondi per farti notare. Che sia un provino, una selezione o un esercizio in laboratorio, il monologo breve è un’arma preziosa: diretto, essenziale, deve colpire senza spiegarsi troppo. In questa selezione trovi 10 monologhi maschili brevi ma strutturati, scelti per dare spazio alla tua voce e al tuo corpo, senza appoggiarti alla lunghezza. Materiale utile, pronto da provare e portare in scena anche con poco preavviso.
MONEYBALL - PETER BRAND (JONAH HILL)
Amici del cinema e del baseball, preparatevi a scoprire come un semplice gioco possa trasformarsi in una profonda riflessione sulla vita. Prima di immergerci nel monologo, ecco un quadro clinico. "Moneyball" non è solo un film sul baseball; è la storia di come l'innovazione e il pensiero non convenzionale possano rivoluzionare un intero sport. In questo monologo, Peter Brand, un genio dei numeri e delle statistiche, ci racconta... una metafora!
INTRO MONOLOGO
Il nostro Minor team, gli Oaks, e il nostro catcher da 120 kili Jeremy Brown, che come sai ha paura di correre in seconda base. E’ una partita di sei settimane fa. Il lanciatore comincia con una veloce e Jeremy la batte profonda all’esterno centro.
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COLLATERAL BEAUTY - HOWARD (WILL SMITH)
In questo film, il protagonista Howard,, interpretato da Will Smith, affronta una tragedia inimmaginabile: la perdita della sua giovane figlia. Questo evento scuote il suo mondo, portandolo a ritirarsi dalla vita e a cercare risposte dall'universo scrivendo lettere all'Amore, al Tempo e alla Morte. Ora, concentriamoci sul monologo! Parla di queste tre astrazioni: Amore, Tempo, Morte, le vere forze che guidano l'esistenza umana!
INTRO MONOLOGO
Sentiamo qual è il vostro perché. Perché vi siete alzati stamattina, perché avete mangiato quella cosa, perché vi siete vestiti in quel modo, perché siete venuti qui? Siamo qui per un contatto. La vita riguarda le persone e la pubblicità deve porre in giusto risalto come i nostri prodotti e servizi possono migliorare la vita della gente.
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IDEWAYS - MILES (PAUL GIAMATTI)
In questo monologo di "Sideways - In viaggio con Jack", abbiamo una metafora dell'amore, un sentimento profondo e complesso. Miles usa il Pinot Nero per descrivere la donna che ama, affermando che l'amore, proprio come il vino, richiede pazienza, comprensione e, soprattutto, passione.
INTRO MONOLOGO
Non lo so, non lo so, ehm... E' un'uva ardua da coltivare. E tu lo sai, no? Ha la buccia sottile, è sensibile, matura presto... E', insomma, non è una forza come il Cabernet, che riesce a crescere ovunque e fiorisce anche quando è trascurato. No, al Pinot Nero servono cure e attenzioni.
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I CENTO PASSI - PEPPINO IMPASTATO (LUIGI LO CASCIO)
Il monologo di Peppino Impastato in "I cento passi" rappresenta uno dei momenti più intensi e riflessivi del film. Attraverso le parole di Peppino, il regista Marco Tullio Giordana ci invita a una riflessione critica sul rapporto tra uomo e ambiente, sulle trasformazioni sociali e sul potere salvifico della bellezza. Il monologo di Peppino Impastato riflette una profonda meditazione sulla natura e l'impatto dell'attività umana sull'ambiente. Peppino osserva un panorama naturale, immaginando la creazione di un aeroporto, un simbolo di progresso tecnologico e civile, e inizialmente sembra ammirarne la bellezza esteriore e la coesistenza apparente con la natura circostante. Questo pensiero iniziale si trasforma rapidamente in una riflessione critica sull'impatto umano e sulla capacità di distorcere e giustificare qualsiasi intervento, indipendentemente dalle sue conseguenze negative.
INTRO MONOLOGO
Sai cosa penso? Che questo aeroporto in fondo non è brutto, anzi. Visto così, dall’alto. Uno sale qua sopra e potrebbe anche pensare che la natura vince sempre, che è ancora più forte dell’uomo, e invece non è così. In fondo tutte le cose, anche le peggiori, una volta fatte, poi si trovano una logica, una giustificazione per il solo fatto di esistere.
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LA TEMPESTA PERFETTA - BILLY TYNE (GEORGE CLOONEY)
Questo monologo tratto da George Clooney in "La Tempesta Perfetta" cattura l'essenza dell'avventura umana e la profonda connessione tra l'uomo e la natura. Questo pezzo di narrazione serve come finestra sul cuore e sull'anima del protagonista e agisce anche come un microcosmo delle tematiche più ampie del film: la lotta dell'umanità contro le forze indomabili della natura, la ricerca della libertà attraverso l'avventura, e il richiamo nostalgico delle radici e delle memorie personali.
INTRO MONOLOGO
Si dirada la nebbia. Molli gli ormeggi. Ti distacchi. Percorri il South Channel, superi Rocky Neck, Ten Pound Island. Passi il Niles Pond, dove pattinavo da bambino. Dai fiato al corno da nebbia e mandi un saluto al figlio del guardiano del faro di Thatcher Island.
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IN TIME - HENRY HAMILTON (MATT BOMER)
Nel film "In Time" del 2011, diretto da Andrew Niccol, la società è strutturata intorno a un'innovativa forma di valuta: il tempo. Le persone smettono di invecchiare a 25 anni e il tempo rimanente sulla loro vita diventa una moneta scambiabile che determina sia lo status sociale sia la sopravvivenza. Questa premessa crea un microcosmo distopico che riflette le problematiche di disuguaglianza, potere e giustizia sociale, molto simili a quelle del mondo reale. Il film si sviluppa attorno a queste tematiche, esplorandole attraverso le vicende di Will Salas e la sua lotta contro un sistema corrotto che favorisce i ricchi a spese dei poveri.
INTRO MONOLOGO
Tu proprio non lo sai, vero? Non possono vivere tutti in eterno, dove li metteremmo? Perché esistono le zone orarie? Perché credi che le tasse e i prezzi aumentino nello stesso giorno, nel ghetto?
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BREAKING BAD - WALTER WHITE (BRYAN CRANSTON)
In "Breaking Bad", la trasformazione del protagonista Walter White da insegnante di chimica a signore della droga è illustrata attraverso momenti di dialogo intensamente potenti. Uno dei monologhi più emblematici di questa evoluzione si trova nell'episodio "Cornered" della quarta stagione, dove Walter, ormai divenuto Heisenberg, rivela la sua completa metamorfosi a Skyler, sua moglie. Questa scena segna un punto di svolta cruciale nella percezione del personaggio da parte dello spettatore, ma svela anche le dinamiche del potere e dell'identità che pulsano al cuore della serie.
INTRO MONOLOGO
Con chi stai parlando adesso? Chi pensi di avere davanti, mh? Lo sai quanto guadagno in un anno? Anche se te lo dicessi, non ci crederesti. Sai che succederebbe se di punto in bianco non andassi più al lavoro?
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SQUID GAME 2 - IL RECLUTATORE (GONG YOO)
Il monologo del "reclutatore" nella seconda stagione di Squid Game è un momento narrativo che rivela l’oscurità psicologica del personaggio, il suo passato traumatico e il percorso che lo ha trasformato in uno strumento disumanizzato del sistema. Questo monologo offre anche una riflessione inquietante sulla perdita di umanità in un contesto di sopravvivenza estrema.
INTRO MONOLOGO
Mh… Fin da ragazzo ho rimosso dai campi da gioco e poi bruciato i corpi di non so quante persone come te, Seoung Hi-hun. Questi non sono esseri umani. Sono spazzatur. In questo mondo sono totalmente inutili.
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IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI - HANNIBAL LECTER (ANTHONY HOPKINS)
Interpretare il monologo di Hannibal Lecter in Il silenzio degli innocenti richiede molto più che una semplice lettura del testo; è un esercizio di controllo, sottigliezza e psicologia. Questo passaggio non è soltanto un dialogo, ma una dissezione verbale dell'interlocutore, l'agente Clarice Starling. Lecter è un predatore intellettuale che usa le parole come lame, scavando nella mente e nelle vulnerabilità di Clarice con precisione chirurgica.
INTRO MONOLOGO
Mhm, agente Starling, tu pensi di sezionarmi con questo strumento spuntato… Sei molto ambiziosa, vero? Sai cosa mi sembri, con la tua borsetta pulita e le scarpette a buon prezzo? Mi sembri una campagnola. Un’energica campagnola ripulita con poco gusto.
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MANUALE D'AMORE 2 - ERNESTO (CARLO VERDONE)
Carlo Verdone, con il suo inconfondibile tocco umano e malinconico, regala uno dei suoi momenti più intensi con questo monologo. Fulvio con parole che oscillano tra confessione e poesia, tra ilarità e struggimento. Questo monologo ci mette di fronte a un ritratto complesso e umano: un uomo che, per un breve istante, ha assaporato la pienezza della vita, per poi fare i conti con le sue scelte, le sue emozioni e i suoi rimorsi.
INTRO MONOLOGO
Fulvio, quegli occhi... quel paio d'occhi che brillavano, sembravano due fari, due torce. E quel sorriso, così accecante, sembrava di vedere il sole quando lei rideva, credimi, Fulvio… Quando un uomo si sente addosso quello sguardo, quell'espressione... ma, è inevitabile che gli esploda qualcosa dentro. Tu pensi che io c’ho avuto solo un infarto, ma io te lo dico: ne ho avuti tre, forse quattro.
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