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~ LA REDAZIONE DI RC
Ragazzi, nel 2023 questo Blog è nato, e ha raccolto già tantissimi feedback positivi (e vi ringraziamo) e negativi (e vi ringraziamo). Una domanda che ci avete fatto in molti è stata... Ok i film inglesi. Ok i film AMMMERIGANI. Ok i film e le serie iconiche di Netflix... Ma i film italiani li avete pubblicati? Risposta: SI! Ed ecco i migliori! Buona lettura, e in bocca al lupo per i vostri selftape!
10 - PERFETTI SCONOSCIUTI
In Perfetti sconosciuti, Bianca, interpretata da Alba Rohrwacher, è uno dei personaggi che subiscono maggiormente le conseguenze del gioco della verità che si scatena durante la cena tra amici. Bianca è la nuova compagna di Cosimo (Edoardo Leo), e rispetto agli altri sembra essere quella meno coinvolta in dinamiche di lungo corso e segreti radicati. La sua presenza, inizialmente discreta e accomodante, diventa però il catalizzatore di uno dei momenti più intensi del film. Bianca rappresenta l’ingenuità e la trasparenza, ma anche il desiderio di costruire una relazione basata su fiducia e autenticità. Quando i messaggi sul telefono di Cosimo rivelano qualcosa che lei non avrebbe mai immaginato, Bianca reagisce con una vulnerabilità che rompe l’equilibrio precario della serata. Rohrwacher rende Bianca un personaggio autentico, in bilico tra la speranza e il disincanto, dando una profondità emotiva che colpisce lo spettatore. La sua reazione non è eccessiva né artificiosa: è il riflesso di una giovane donna che scopre che, anche nelle relazioni più promettenti, possono nascondersi bugie.
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9 - HANNO UCCISO L'UOMO RAGNO
Hanno ucciso l'uomo ragno è una docu-serie che racconta la storia della nascita del gruppo musicale 883, formatosi all'inizio degli anni '90 e composto da Max Pezzali e Mauro Repetto. La serie prende il nome dal loro album di debutto, "Hanno ucciso l'uomo ragno", che ha avuto un enorme successo in Italia e ha segnato il lancio del gruppo nel panorama musicale. Il discorso di Silvia, una ragazza insoddisfatta della sua relazione e delle pressioni del suo ragazzo, rappresenta una delle scene chiave che, in maniera indiretta, ispirerà il primo grande successo degli 883, "Non me la menare". Questo dialogo spontaneo diventa una riflessione sulle difficoltà relazionali e sull’autenticità del vivere quotidiano, elementi che Max Pezzali saprà trasformare in un brano che diventerà simbolico. Il primo brano... degli 883.
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8 - SACCO E VANZETTI
In Sacco e Vanzetti, diretto da Giuliano Montaldo, Bartolomeo Vanzetti, interpretato da Gian Maria Volonté, è il volto della resistenza morale e della dignità di fronte all’ingiustizia. Il film racconta la storia vera di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, due anarchici italiani accusati ingiustamente di omicidio negli Stati Uniti degli anni ’20. Vanzetti, a differenza di Sacco, è il più riflessivo e filosofico, un uomo che riesce a mantenere la calma e la lucidità anche quando il sistema si dimostra profondamente corrotto. Vanzetti è il cuore intellettuale della coppia, un uomo colto che utilizza la parola come arma contro un’accusa palesemente infondata.
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7 - L'UOMO CHE AMA
In L’uomo che ama, diretto da Maria Sole Tognazzi, la dottoressa Campo, è una donna matura, consapevole di sé, che sembra incarnare la guida spirituale per quell'amore che Roberto non riesce del tutto a raggiungere. Il loro rapporto è complesso, segnato dalla fragilità emotiva di lui e dalla determinazione di lei a non perdersi in una relazione che potrebbe annullarla. Marisa Paredes interpreta il personaggio con una grazia che sfuma nel dolore trattenuto, mostrando come Campo sia un rifugio per Roberto, ma anche una donna che lotta per mantenere la propria identità, nonostante un matrimonio conclusosi nel peggiore dei modi.
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6 - OVOSODO
In Ovosodo, diretto da Paolo Virzì, Piero incarna l’aspirazione e l’irrequietezza tipica dell’adolescenza, ma con una vena di malinconia che lo rende indimenticabile. Interpretato da Edoardo Gabbriellini, è un ragazzo nato e cresciuto nel quartiere popolare di Livorno da cui il film prende il titolo. Con una madre assente e un padre in galera, Piero vive con un fratello maggiore con problemi mentali e una matrigna rigida, lottando per trovare un senso alla sua vita. Piero è un protagonista che si muove tra l’ironia e la tenerezza, un osservatore disincantato della sua stessa esistenza. Attraverso i suoi occhi, lo spettatore esplora il mondo di Ovosodo, fatto di amicizie improbabili, amori non corrisposti, e sogni troppo grandi per il piccolo quartiere in cui vive. L’incontro con Tommaso, un ragazzo proveniente da un contesto benestante, apre una finestra su un mondo diverso, più colto e sofisticato, ma allo stesso tempo distante e inaccessibile per Piero.
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5 - MATRIMONIO ALL'ITALIANA
"Matrimonio all'italiana" è un film del 1964 diretto da Vittorio De Sica, tratto dalla commedia "Filumena Marturano" di Eduardo De Filippo. I protagonisti sono Sophia Loren e Marcello Mastroianni, due icone del cinema italiano che conferiscono al film un fascino particolare e una profondità emotiva notevole. La trama si concentra su Filumena Marturano, una donna che ha trascorso gran parte della sua vita come amante di Domenico Soriano, un ricco affarista napoletano. Il film si apre con Filumena malata a letto, mentre Domenico si prepara a sposare una giovane commessa. Credendo che Filumena stia morendo, Domenico accorre al suo capezzale e, commosso dalla situazione, acconsente a sposarla per darle conforto negli ultimi momenti della sua vita. Si rivela presto che Filumena non è affatto in punto di morte. In realtà, ha messo in scena la sua malattia per costringere Domenico a sposarla. Una volta sposati, Filumena rivela a Domenico che ha tre figli, che ha cresciuto in segreto, sperando di garantir loro un futuro migliore. Il monologo svela le profondità del personaggio e i temi centrali del film. Attraverso queste parole Vittorio De Sica e Sophia Loren, nei rispettivi ruoli di regista e attrice protagonista, ci offrono uno sguardo indimenticabile sulla lotta di una donna per l'identità e il riconoscimento in una società patriarcale.
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4 - L'AMORE
In L'amore, diretto da Roberto Rossellini e tratto dall’opera di Jean Cocteau, La donna, interpretata da Anna Magnani, è una donna in bilico tra la dignità e il dolore, impegnata in una lunga telefonata con l’uomo che l’ha appena lasciata. Il film, girato in un unico spazio, è un'esplorazione del cuore e della psiche umana, e "la donna" è al centro di tutto, con il suo monologo che alterna amore, rabbia e disperazione.Anna Magnani dà vita a un personaggio unico: è una donna che ama con una passione assoluta, anche quando sa di aver perso. La sua voce è la sua arma e il suo rifugio, e la telefonata diventa una battaglia per mantenere almeno un brandello di controllo su una relazione che è ormai finita. .
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3 - IL POSTINO
In Il postino, Mario Ruppolo, (Massimo Troisi), è un personaggio di una semplicità e umanità disarmante. Mario è un uomo che vive in un piccolo villaggio di pescatori e sogna una vita diversa, fatta di poesia e amore, lontana dalla monotonia della sua quotidianità. Quando diventa il postino personale del poeta Pablo Neruda (Philippe Noiret), Mario scopre un mondo nuovo, fatto di parole che riescono a dare voce ai suoi sentimenti più profondi. Il cuore del film è il rapporto tra Mario e Neruda: una relazione fatta di rispetto, curiosità e una lenta trasformazione. Mario, inizialmente timido e ingenuo, cresce grazie alla poesia, utilizzandola per conquistare l’amore della sua vita, Beatrice. La scena in cui Mario registra i suoni della natura per inviarli a Neruda è di una delicatezza unica, un gesto che riflette il suo desiderio di comunicare l’essenza del suo mondo...
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2 - IL COLIBRI'
Marco Carrera, il protagonista de Il colibrì, è un uomo che vive in perenne sospensione tra il passato e il presente, aggrappandosi alla vita nonostante le tragedie e le difficoltà che lo colpiscono. Pierfrancesco Favino dà vita a un personaggio complesso, che incarna la resilienza e la capacità di restare saldo anche quando tutto intorno crolla. La metafora del "colibrì" è al centro della narrazione: Marco, come l’uccello, sembra immobile mentre batte le ali con incredibile velocità per rimanere fermo nel caos della vita. Il film esplora la sua esistenza attraverso salti temporali, mostrando un uomo che affronta l’amore, il lutto, la famiglia e il tradimento con una compostezza che nasconde una profonda vulnerabilità.
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1 - I CENTO PASSI
Tano Badalamenti, (Tony Sperandeo), è il volto freddo e implacabile del potere mafioso in I cento passi, il film di Marco Tullio Giordana che racconta la vita e l’assassinio di Peppino Impastato. Badalamenti è il boss che incarna il sistema mafioso radicato nel tessuto sociale della Sicilia, un uomo spietato che non tollera la ribellione di Peppino. Sperandeo offre una performance che trasmette un’inquietante calma: Tano non alza mai la voce, ma il suo potere risuona in ogni parola e gesto. La scena in cui Peppino accusa pubblicamente Badalamenti, chiamandolo “Tano Seduto”, è uno dei momenti più potenti del film. È qui che si manifesta il contrasto tra il giovane idealista e il vecchio padrino, simboli di due Sicilie in conflitto: una che cerca di liberarsi dalle catene e un’altra che le stringe sempre più forte.
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Grazie per averci accompagnato in questa classifica. Teniamo molto al patrimonio di film e serie italiane, e ne abbiamo dovuto lasciare giocoforza diverse fuori. Buona lettura, e se le portate in giro per i vostri Selftape fateci sapere! Non fate gli "Amerigani, se sète nati in Italy"!
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